chiacchiere tra scrittorucoli
scambiavo impressioni con un caro amico che ha pubblicato due romanzi con discreto successo, ci chiedevamo cosa ci rendesse davvero felici… cosa avremmo desiderato dalla scrittura. Fama? Gloria? Soldi? Be’, io non lo so. Non so se, per es. , pubblicare con una grande casa mi renderebbe felice… non so se essere famosa mi renderebbe meno triste… I soldi aiutano, è vero; ma in realtà non ne vorrei troppi… appena il doppio dello stipendio mi basterebbe (non è una gran richiesta: un insegnante prende circa 1200 euro, più o meno; praticamente ciò che serve per mangiare e pagare le varie tasse). In effetti, spesso, tutto mi pare inutile. C’è solo un momento in cui sono contenta: quando scrivo, quando vivo con i personaggi… il resto mi pare l’ennesima noia…
in effetti non so se c’è qualcosa che mi rende felice… a volte i cuccioli di cane, be’ magari non sono normale…
Ti accontenteresti del doppio dello stipendio per essere felice? Ho un’idea che proporrò all’amico Padoa Schioppa: dimezzare per un anno lo stipendio di tutti gli insegnanti e poi ripristinarlo alla misura precedente nell’anno successivo.
Credo proprio che accetterà e così tu e gli altri docenti sarete al colmo della libidine.
Ponzio Pilato.
Ponzio: sei un mago! Non capisco come non ci abbiano pensato e immagina si potrebbe anche triplicare quadruplicare, volendo!Ma mi raccomando non ‘lavartene le mani’ poi eh! bisogna riconoscerti la genialità e che diamine!
Rincorrere la felicità della pubblicazione, prima, poi quella della presentazione, quindi quella delle vendite… Hai ragione. Sai cosa mi ha resa felice e continua a rendermi tale? La condivisione con tutti gli amici del blog e scoprire che ciò che scriviamo piace a chi legge. Non cercavo altro, alla fin fine. Dei soldi non mi importa, la fama nel mio piccolo di giornalista televisiva ce l’ho. Quel che conta è la gioia di scrivere e di farsi leggere.
Laura
e infatti