ma quanto dura un libro?
settembre7
Il mio editore, all’uscita di Eraclito e il muro, disse: Un libro ormai dura sei mesi, se in sei mesi non esplode è un libro perso.
Io non sono d’accordo, casi famosi ,tra l’altro, dimostrano il contrario; e soprattutto se a pubblicarti è un piccolo editore con poche possibilità economiche (pubblicità etc.).
Quindi non voglio ancora pensare che Eraclito sia un libro perduto, sta facendo la sua strada in salita, e senza spinte, e mi piace accompagnarlo in questo viaggio.
Ecco un altro gradino http://www.lettera.com/libro.do?id=6526
un grosso grazie a Luigi brasili.
Il tuo editore ragiona con la logica del profitto a breve. In passato autori sono diventati famosi, ma dopo anche due anni dall’uscita del loro libro, nel senso che quell’opera ha cominciato effettivamente a vendere dopo due anni.
Renzo
La recensione è molto accattivante… quindi il libro deve avere ben ispirato 😉
Ora sono curioso… e poi l’ambientazione è accattivante, oramai è cosa nota, sono un filosiculo dichiarato 😉
Il mio editore, Renzo, ragiona da editore e, nel campo dell’editoria, devo pure fargli i complimenti: non è uno che si vende, non pubblica robaccia di sesso, ha preso una sconosciuta (diversi, veramente) e l’ha pubblicata senza chiedere nulla in cambio (a parte 300 copie senza diritti e qualche anno di prelazione, che a pensarci con ottica ottimista può essere anche un complimento). Purtroppo il mio editore non è Rizzoli, non è ricco e non è colpa sua se gli italiani si fidano meno di lui degli scrittori emergenti. Io però non dispero, ecco. Ai sei mesi non ci credo. ogni volta che vado in libreria, che sfoglio ibs sto a chiedermi ‘ma questo chi è?’ e poi scopro che magari ha già scritto 10 romanzi vincitori di premi e con case megagalattiche! Insomma ‘chi sono io?’ nuddu miscatu a nnenti. Non mi resta che sperare nel passaparola, nelle recensioni, nella curiosità di persone che come Diego o Laura decidono di provare. In blogger che decidono di aiutarmi, e siete tanti, moltissimi per me e cari.Gli editori, GBM, Maja, Albus, Delos e perfino Traccediverse non posso che ringraziarli: hanno creduto nelle cose che scrivo, ci hanno creduto mettendoci su dei soldi. I miei amici non farebbero tanto per me (che amici, eh? già …)
p.s. diego filosiculo… mi sei simpatico.
Sono d’accordo con te, e forse ti farà piacere leggere quello che ha scritto oggi Roselina Salemi sul suo blog.
Ciao cara,
Clelia
Sono d’accordo con te, e forse ti farà piacere leggere quello che ha scritto oggi Roselina Salemi sul suo blog.
Ciao cara,
Clelia
Sono d’accordo con te, e forse ti farà piacere leggere quello che ha scritto oggi Roselina Salemi sul suo blog.
Ciao cara,
Clelia
che bella iniziativa, grazie, mi metto in lista… non si sa mai.
anche voi, Madame, mi siete simpatica, per qualità e temperamento 😉
A presto
D
Ed allora Van Gogh?
Ok, lui dipingeva.
D’accordo, non voglio che tu abbia riconoscimenti grandi solo dopo. Tuttavia credo che un libro non si esaurisca per il lettore nel giro di sei mesi. Per i ragionamenti commerciali di un editore, sì.
Baci,
Beppe
Vedi che Beppe concorda con me.
Renzo
ma pure io son d’accordo, non si capiva?
coca
Credici Cinzia e lascia perdere quello che dice l’editore. Ogni volta che mi scontro con queste logiche mi consolo ripensando a Dan Brown che, prima di diventare famosissimo, girava per i mercati con il portabagagli pieno di libri e li vendeva lì, personalmente. Libri che erano già : Il codice da Vinci, Angeli e Demoni, La verità del ghiaccio. Al di là del valore letterario, di cui non sto a sindacare, sono titoli da milioni di copie, ma quando Brown li vendeva porta a porta non se n’era accorto ancora nessuno.
Tieni, anzi, teniamo duro!
Laura
Ciao Cinzia,
“Gli editori, GBM, Maja, Albus, Delos e perfino Traccediverse non posso che ringraziarli”
per favore, mi daresti maggiori dettagli su quel PERFINO riferito a Traccediverse?
ciaociao
danilo
NO, MI SPIACE dANILO.