Rifkin
ieri sera l’ho ascoltato in tv e, a parte la riflessione, la solita sic, sulla mia non appartenenza al mondo, sulla mia totale mancanza d’informazione-attenzione-memoria-interesse etc. per ciò che è fuori di me,mi sono sconvolta. Per diversi motivi: estinzione… per es. parola che si usa per i dinosauri e per esseri di cui pensiamo di poter fare a meno. Disinformazione politica: assistiamo a stupide schemaglie dalla mattina alla sera mentre può darsi che verrà un tempo in cui non ci sarà più mattina! Disinteresse religioso alla questione: un tantinello preoccupante anche da questo punto di vista: ché se ci estinguiamo vengono a cadere un po’ di confortanti storielle.Interessi economici che bloccano il progresso orizzontale: pane, in questo caso energia, per tutti.
In tutto ciò: la voce della scienza si è sollevata come un alito di brezza marina, fresca, invitante.Ho respirato. La terza rivoluzione industriale.Un mondo diverso unito per il pianeta…
Ma forse era solo un sogno…
Ciao Coca!
Ciao Ale.
Anch’io ho ascoltato Rifkin con interesse. Tutti dovrebbero farlo. Perché a me puzza parecchio di bruciato la campagna allarmistica che i media hanno lanciato sul medioevo prossimo venturo. E non mi pare fruttuosa. Rifkin ci ha detto le cose in modo chiaro: se la temperatura sale di tre gradi centigradi sulla media planetaria, ci sarà la sesta grande estinzione da che il pianeta Terra ospita la vita. Non saremo noi ad estinguerci, ma buona parte del patrimonio vivente di questo pianeta, perderemmo la biodiversità. Non è una cosa da poco. Però Rifkin ci ha anche detto che la soluzione, una delle soluzioni, esiste, è vicina, accessibile. Da qui a venticinque anni potremmo essere i gestori autonomi dell’energia dell’idrogeno. La cosa non fa piacere a chi gestisce il petrolio, l’uranio, la tecnologia nucleare, il carbone. Ma stavolta non credo sarà possibile fermare il cammino della terza rivoluzione industriale. Vivaddio, Rifkin ci ha fatto vedere uno squarcio di sereno ed ha parlato chiaro, senza minacciare capanne e fango e deserto e lotte fratricide per conquistare l’ultima pannocchia rimasta.
Laura
Può essere l’occasione per abbandonare questo improduttivo sistema economico che ha più danni che vantaggi. Saremo tutti un po’ meno ricchi, ma saremo più sereni e fiduciosi.
Il comunismo è crollato, il capitalismo crollerà. I due sistemi sorti con l’industrialismo hanno dimostrato che solo l’integrazione dell’uomo con la natura può consentire ai popoli della terra di progredire, magari più lentamente, ma in armonia.
o forse ci estingueremo e ricomincerà tutto da capo… non facciamo i soliti umani, chissà che speranze nutriva il dodo in cuor suo… Però era bello quel parlare di cose vere, importanti, vitali. Bella la fede nella scienza. C’era davvero un afflato mistico (non sono in contraddizione, no) in quel parlare.
Certo che sarebbe da stupidi estinguersi solo per egoismo!
eh… ma i popoli non sanno… e non sapranno mai abbastanza probabilmente. Son quasi contenta di essere abbastanza vecchia…
Vecchia tu? Allora che cosa dovrei dire io!
tu? piangi tu…ih ih ih!
leggete Ecocidio, fantastico, oppure La fine del lavoro, molto denso.
Morgan