Un grande romanzo: il mio!
Ecco perché ho scritto un grande romanzo! Vi racconto una storia: un giorno una tipa, musicista, scrisse un libro, un libro che diceva cose in cui, purtroppo, credeva. Non ostante ciò, finito di scriverlo, pensò di avere un po’ esagerato, si disse: ‘Va be’, è un romanzo. In fondo se si esagera un po’…’. Il libro uscì e… un tipo lo lesse; lo lesse? o ne sentì parlare? bah…, cmq, dopo averne saputo, s’infuriò: ‘Sono io il protagonista!’ si disse, dimostrando eroica autocritica e sagacia volpigna. (inutile rilevare che se ti riconosci in uno stronzo sarà pure un tuo problema, no?)(Inutile far rilevare pure che il protagonista del libro niente o quasi ha a che vedere col tale, se si eccettua il mestiere. Insomma è come se io leggessi un libro che parla di un’insegnante di violino, siciliana, e cominciassi a gridare: ‘Sono io, sono io!). Ma dirselo, che era lui, non gli bastò. Cominciò a dirlo a tutti, lamentando di qua e di là; sino ad arrivare a minacciare che, nel caso in cui avesse avuto il potere che stava aspettando (e che per come vanno le cose qui: avrà!), la tipa del libro, suo marito e i suoi amici sarebbero stati interdetti dalla musica della città. Ecco perché ho scritto un grande romanzo: perché è vero, rispecchia la fantastica realtà della mia città!
sigh… che tristezza!
Indignato è dir poco! Cara Cinzia, in Italia succede di tutto, anche che un cretino possa passare per intelligente.
Ti scrivo comunque a parte, perchè vorrei parlartene.
Renzo
Cara Cinzia, hai ragione da vendere. Ma giusto per sdrammatizzare un po’ e cercare di farti sorridere, pensa che sei nella stessa identica situazione in cui venne a trovarsi Proust. Per uno dei suoi personaggi principali, il magnifico barone di Charlus, è stranoto che si ispirò al conte Robert de Montesquiou il quale, siccome (come Charlus) era un uomo molto intelligente, si riconobbe nel personaggio e e ne fu molto amareggiato, lamentandosene con Proust (il quale peraltro negò sempre). Montesquiou però era un gran signore, e si limitò ad addolorarsi della somiglianza…
Facci sapere il seguito di questa brutta storia (accidenti proprio vero che gli imbecilli sono come la gramigna…)
Tristezza e indignazione, certo. Ma quel tizio è veramente stupido, però: praticamente va dicendo in giro che lui non è proprio una bella persona, se si identifica con Matteo Micciché. Solo un megalomane. per di più cretino. Tu pensi che gli daranno credito? Io ti auguro che tutto evapori come una bolla di sapone. Ma tu conosci meglio quell’ambiente, e forse hai ragione a preoccuparti. Non so che dirti, Cinzia. Per ora cerca di non pensarci troppo, se ci riesci.
Un abbraccio.
Milvia
Eppure, se effettivamente il Miccichè vivente si identifica nel Miccichè di fantasia, potrebbe anche risultare una forma pubblicitaria migliore di tante.
Renzo
Non è questione di credito purtroppo… assai raramente chi ha potere qui è chi ha credito. Avrà quello che desidera, il suo bel potere, e per me pazienza… ma che debba pagare mio marito che è un ottimo musicista non mi va giù…
Milvia, appunto dicevo sagacia volpigna…
Domandina:
è uno che si interessa di politica?
Renzo
le gente che riferisce di lui, di lui ride… però io faccio la musicista e dunque ho poco da ridere.Ma poi la cosa che mi addolora, oltre, è che in questo schifo di città chiunque sollevi la testa dalla melma viene aggredito: nemo profeta in patria… insomma, non a caso.
credi, Renzo, che esista qualcuno con potere che non s’interessi di politica o… di religione?
Ma lascialo sparlare,si stancherà.tu cmq nega sempre con tutti
Sì, nega.
Sei tu che l’haiscritto?
Rispondi “No”.
La cosa pazzesca è che è una persona che non vedo, nel senso di incontrare, da almeno 3 anni…
in ogni caso io chiamerei questo:minacciare!
In TV sarebbe chiamato consigli amichevoli.
be’ a pensarci bene è davvero una cosa grave…